mercoledì 20 luglio 2011

Il mercatino del villaggio globale

Per quanto sia difficile da immaginare, il “sistema di sistemi”, formato dal variegato insieme dei mercati finanziari locali e settoriali, si comporta molto spesso come fosse un piccolo mercatino di paese, dove tutti gli operatori tendono a comportarsi più o meno allo stesso modo ( vedi: Cosa c'è dietro il forex)
La crisi del 2007 ha mostrato a quale livello è ormai giunta la globalizzazione e la integrazione dei mercati. Il mondo ha visto, nel corso di pochi mesi, aprirsi il baratro del collasso della finanza (e dell'economia) mondiale a causa degli eccessi nell'uso speculativo della abnorme liquidità disponibile, ma anche per effetto di una reattività dei mercati simultanea,  emotiva e pressoché istantanea. Mentre le drammatiche notizie di fallimenti bancari venivano diffuse in tempo reale tramite internet e tv, le traumatiche cadute del mercato azionario USA si ripercuotevano immediatamente sui mercati europei e sugli altri mercati mondiali. La progressiva scoperta della assurda dimensione e dispersione dei titoli spazzatura, insieme alla caduta del prezzo di quei folli crediti, stava spingendo simultaneamente in basso i prezzi di ogni categoria e tipo di bene in tutto il pianeta, prospettando ad un mondo attonito la minaccia della deflazione. Si manifestava quanto fosse verosimile e pertinente la cosiddetta profezia di McLhuan sul mondo trasformato in villaggio globale.
La storia della recente crisi, dimostrando il grado d'integrazione della finanza globale, ci ha fornito una preziosa lezione sui rischi ad essa collegati. Ma ciò che ci interessa evidenziare è il fatto che, anche in periodi ordinari, su tutti i mercati del mondo, fra mercati di paesi e settori diversi, si manifestano fortissime correlazioni, sia in forma diretta che inversa.
Con il termine”correlazione” si esprime un concetto matematico, che sta ad indicare che due variabili sono appunto correlate o collegate. Il coefficiente di correlazione esprime il grado di interdipendenza fra due o più variabili. Quando fra due variabili la correlazione è alta, cioè quando all'aumentare di una, anche l'altra aumenta proporzionalmente, il coefficiente di correlazione assume il valore 1; se invece all'aumentare di una variabile, l'altra decresce simmetricamente, si dice che le due variabili sono anticorrelate, ed il coefficiente assume il valore -1; se le due variabili si comportano in modo del tutto indipendente l'una dall'altra si dice che il coefficiente di correlazione è uguale a 0. Le previsioni finanziarie utilizzano largamente il concetto e la misura delle correlazioni fra settori, mercati, titoli e cosi via e gli analisti sono costantemente impegnati a studiare e scoprire nuove interdipendenze fra mercati e titoli di ogni genere, in quanto ogni scoperta di correlazione può produrre enormi profitti.
Ciascun mercato settoriale o locale subisce, direttamente o indirettamente, l'influenza di quanto accade nei mercati degli altri Paesi. Anche se le correlazioni si manifestano in maniera più evidente nei periodi di crisi o di euforia, le interdipendenze fra le diverse componenti del sistema finanziario globale sono presenti anche nelle fasi di mercato più “normali”. La più evidente correlazione diretta può essere osservata sui mercati azionari, dove è facile verificare che tutti i mercati azionari del mondo si muovono tendenzialmente in sincronia.
Ma a sua volta, la tendenza dei mercati azionari è influenzata dall'andamento delle quotazioni obbligazionarie. Il ribasso dei mercati obbligazionari esercita una influenza negativa sui rispettivi mercati azionari e determina una tendenza globale al ribasso per questi ultimi. Una delle correlazioni più significative, fra le molte riscontrabili sui mercati in genere, è quella fra andamenti valutari e mercati azionari. I mercati azionari possono essere usati come indicatori per capire l’andamento delle valute e, pertanto, chi fa trading sulle valute può trarre un enorme vantaggio dal monitoraggio dei maggiori mercati azionari del mondo.
In generale, a causa della loro reciproca interdipendenza, i quattro settori finanziari (materie prime, obbligazioni, azioni, valute) andrebbero sempre analizzati insieme.
Il ruolo guida del dollaro e delle materie prime
Il dollaro, costituendo valuta di riferimento dei mercati mondiali, svolge un ruolo chiave per la comprensione delle correlazioni tra ciclo economico e mercati. Il rafforzamento della valuta USA tende ad attenuare le pressioni inflazionistiche e a ridurre le tensioni sui prezzi delle materie prime. Al contrario, l'indebolimento del dollaro tende a rafforzare le pressioni inflazionistiche e condiziona negativamente sia i mercati obbligazionari sia quelli azionari.
L'esame delle tendenze dei prezzi delle materie prime e del dollaro, in considerazione del loro impatto sull'inflazione deve necessariamente precedere l'analisi di qualsivoglia mercato settoriale o nazionale.
Le materie prime, infatti, rivestono una funzione fondamentale nel contesto delle correlazioni fra i mercati. Il loro andamento tendenziale è in grado di determinare corrispondenti variazioni nella tendenza delle politiche monetarie e dei tassi di interesse delle banche centrali, con ricadute significative sui rendimenti delle obbligazioni e sui mercati azionari. Il rapporto fra materie prime e mercato obbligazionario riveste una particolare rilevanza, in quanto attraverso questa relazione chiave, le materie prime condizionano gli andamenti del mercato azionario e di quello valutario. Vediamo come gli andamenti di una classe di titoli tendono a condizionare i movimenti delle altre classi di investimento.
Obbligazioni, azioni e valute
Lo spread dei titoli di Stato è la differenza del rendimento delle obbligazioni di due diverse nazioni, tema di grande attualità in questi giorni per l'allargamento della forbice dei rendimenti fra Italia e Germania. E' un fenomeno che quando si manifesta fra Paesi che utilizzano la stessa valuta va letto come segno di insostenibilità degli equilibri del sistema monetario comune e comporta un deprezzamento della valuta di riferimento.
Quando invece aumenta lo spread sui titoli di stato (oppure la differenza sul tasso d’interesse) di due Paesi che utilizzano valute diverse, anche la valuta con il più alto tasso d’interesse generalmente sale rispetto alle altre. I Paesi che offrono rendimenti più elevati sui loro titoli a reddito fisso attraggono, ovviamente, il maggior numero di investimenti. Per comprare titoli di una specifica nazione, bisogna innanzitutto disporre della moneta locale. Se, ad esempio, gli investitori europei decidono di investire in titoli USA, per poter operare avranno necessità di comprare dollari, pagandoli in euro. La loro domanda di dollari, in cambio di euro, farà crescere il prezzo della valuta USA, generando contestualmente un deprezzamento dell'euro. La domanda per le obbligazioni di solito aumenta quando gli investitori sono preoccupati per la sicurezza dei loro investimenti azionari. In queste fasi, tipicamente, il prezzo delle obbligazioni sale mentre il loro rendimento tende a calare.
Quando in un mercato azionario si afferma un trend positivo (vedi: Il trend, l'ordinatore di un sistema caotico), gli investitori di tutto il mondo proveranno a sfruttare l'occasione di cavalcarlo acquistando titoli su quel mercato. Man mano che il grado di fiducia sull'andamento e le prospettive di un particolare Paese cresce, il flusso degli investimenti in entrata da parte dei grandi operatori internazionali che fanno affluire i propri soldi, tende a crescere simultaneamente. Nelle fasi in cui il clima generale dei mercati azionari è improntato all'ottimismo, gli investitori sono propensi a trasferire i loro capitali su attività che consentono di prospettare rendimenti più elevati a fronte di un maggiore rischio. Per fare ciò devono acquistare le valute necessarie ad operare sul mercato prescelto.
Ad esempio, il dollaro e lo yen, nelle fasi positive del mercato azionario USA, tendono a mostrare debolezza, in quanto gli operatori, quando vedono prevalere il sereno sono incentivati a lasciare i porti tranquilli alla ricerca di rendimenti più elevati in giro per gli altri mercati del mondo.
Al contrario, quando le aspettative sui mercati azionari diventano negative, gli investitori internazionali chiudono le loro posizioni e trasferiscono i soldi su mercati meno rischiosi, come le obbligazioni USA e le cosiddette valute rifugio come il dollaro USA, lo YEN e il Franco svizzero che di conseguenza aumenteranno il loro prezzo.
Per l'insieme di queste interdipendenze, l'osservazione congiunta dei mercati in più diretta relazione con le coppie di valute sulle quali si intende operare può offrire un notevole vantaggio al trader, il quale dovrebbe configurare sul proprio monitor apposite finestre con i grafici che intende tenere sotto controllo. Tuttavia occorre tener conto che, eccezionalmente, in particolari periodi e condizioni dell'economia globale, le correlazioni fra valute e mercati azionari possono non manifestarsi o, addirittura, evidenziare andamenti anomali e contrapposti.
In conclusione, con l'esperienza possiamo cogliere e sfruttare le “regolarità” e le correlazioni quando queste si manifestano, senza però mai dimenticare che il mercato è e resta un luogo caotico.


“Per giungere al know how, bisogna passare per il know why
                                  Setronio



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