martedì 24 maggio 2011

Giocare col caso

Siamo invasi dalla pubblicità di un numero crescente di banche, di broker e di forum che invitano a praticare trading, libri di formule magiche per guadagnare online, corsi di formazione, software, sistemi esperti e tutto ciò che può essere venduto ai nuovi cercatori d'oro su internet. Ma come già successe nel Klondike durante la mitica corsa all'oro, quelli che alla fine della corsa si arricchirono furono i venditori di pale ed attrezzi, piuttosto che i cercatori. Poiché questo blog è assolutamente indipendente, proviamo a capire perché e a mettere in guardia i cercatori.

Capita spesso di sentire qualche amico dire
(o leggere nei forum) frasi di questo tenore: “il prezzo è salito e si è fermato sotto la resistenza, l'indicatore stocastico è in ipercomprato e segnala una divergenza, quindi, vendo”. Oppure anche:”il prezzo è sceso moltissimo, l'azienda vale certamente di più, è il momento di comprare!
E' evidente che dietro affermazioni e comportamenti del genere è in azione un pensiero, per così dire, di tipo meccanico. E' il modo di ragionare cui siamo naturalmente abituati. E' un modo di ragionare che viene da lontano, da molto lontano.
Consentitemi una digressione.
Per almeno 10.000 anni e fino alla metà del '800 il progresso scientifico, così come quello sociale ed umano, è proseguito abbastanza linearmente. E' stato un lungo e lento cammino, dalle caverne alla rivoluzione industriale, dalla scoperta del fuoco e poi della ruota, fino alla macchina a vapore e alla fabbrica “moderna”, dalla società tribale allo stato moderno. L'umanità ha realizzato il suo progredire come il compimento di un percorso, magari un po' tortuoso, con una direzione chiara e precisa. In un certo senso ha vissuto un trend di sviluppo di lungo periodo. Questo cammino è stato orientato, guidato ed accompagnato da uno strepitoso progresso scientifico, una conoscenza che realizzava costantemente nuove conquiste.
I risultati fino ad allora conseguiti alimentavano la fiducia nella possibilità che ogni tipo di fenomeno naturale si potesse spiegare grazie alla logica deterministica di causa ed effetto. Ottimismo sul futuro e certezze scientifiche erano fondati su basi ben solide. Ma, allorché nella seconda metà del 1800, le sperimentazioni nei diversi campi della fisica e della chimica cominciarono a mostrare fenomeni incomprensibili secondo lo schema concettuale della fisica classica, ovvero, si iniziò a capire che non sempre a determinate cause corrispondevano gli stessi effetti, l'ottimismo e le certezze svanirono rapidamente.
Da allora ad oggi, naturalmente, la ricerca è andata avanti, e ha realizzato progressi enormi. Ma, in quel passaggio si è realizzata una rottura epocale. Il modo di procedere della scienza moderna è molto diverso da quello che l'umanità ha conosciuto fino a poche generazioni fa.
In pochi decenni, nel corso del '900 si è definitivamente compiuta una vera e propria rivoluzione del pensiero, innescata dalla termodinamica e dalla scoperta delle strutture dissipative, che ci impone il superamento della logica causa/effetto e una nuova comprensione dei concetti di “ordine”, “caso” ed “equilibrio”. Come sappiamo, oggi la scienza realizza enormi conquiste, ma, paradossalmente, le realizza con meno certezze. Il pensiero scientifico moderno deve fare i conti con la complessità, il disordine, il Caos.

Ciò nonostante, fra la gente comune è frequente verificare come 
sia ancora enormemente diffuso, spesso anche fra persone con alti livelli di istruzione, il tradizionale paradigma meccanicista per "spiegare" i normali fatti della vita, della politica e della economia. Allo stesso modo possiamo osservare come il modo di ragionare che frequentemente si riscontra fra gli investitori dilettanti, si basa su processi decisionali estremamente primitivi ed ingenui.

Questo fa la fortuna dei broker e dei venditori di attrezzi ai novelli cercatori d'oro!

Se accettiamo di considerare i mercati finanziari come sistemi complessi e caotici, dobbiamo anche ritenere che non è possibile comprendere e prevedere compiutamente il comportamento di tali sistemi in quanto, agendo al suo interno il Caso, per ogni nostra ipotesi o azione rimarrà sempre un margine di incertezza.
La sfida alla complessità del mercato ci richiede di rinunciare ad una visione chiarificatrice ed onnicomprensiva, ma ci impone di accettare l'aleatorietà, il disordine e le apparenti contraddizioni che lo caratterizzano.
Non voglio gelare gli entusiasmi di chi pensa di aver trovato nel trading l'hobby che può condurlo ad enormi guadagni, ma occorre essere consapevoli del numero e della varietà degli elementi, delle correlazioni ed interazioni sui quali si fonda il funzionamento di questo sistema di sistemi che è, oggi, la finanza globale. E, quindi, capire che come piccoli trader siamo esposti al gioco delle sue interdipendenze e della sua continua evoluzione.

Il fascino del trading è anche in questo. Chi lo pratica deve sapere che non potrà mai raggiungere un sapere assoluto, ma dovrà compiere un percorso di avvicinamento alla comprensione il cui punto d'arrivo è posizionato nei dintorni dell'infinito.

Per concludere, investire in modo proficuo è certamente possibile - vedi i post Primo: Usare la Logica e 7 regole (quasi) d'oro -, ma i mercati non sono un posto per dilettanti. Il trading può essere profittevole solo per chi lo approccia con studi seri e lo pratica come un vero lavoro, senza sognare facili arricchimenti.

                   "Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere,
                   ma porre una barriera all'infinita ignoranza."
                                                                                      Galileo Galilei 

1 commento:

  1. Tutto vero.
    Per chi vuole avvicinarsi al mondo del trading (ma anche a tutti quanti) consiglierei questo libro:

    http://profste.blogspot.com/2009/07/il-libro-e-finalmente-disponibile.html

    E' gratuito, in italiano e va al sodo senza tanti fronzoli

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