lunedì 30 maggio 2011

Cosa c'è dietro il Forex?

Tempo fa, curioso di capire meglio i grandi cambiamenti economici degli ultimi anni e un pò sconfortato dalle deludenti esperienze che mi capitava di fare con i miei piccoli trade, per chiarirmi le idee su quello che stavo facendo, mi cimentai a costruire questo rudimentale modellino.
Come si vede, è solo una bozza incompleta, una rappresentazione molto grossolana di quello che è il sistema della finanza globale, il “sistema di sistemi”. L'immagine non è granché, è sicuramente incompleta e davvero generica, ma consente di costruire un ragionamento estremamente utile a chi fa trading sul Forex



La sua comprensione è assolutamente intuitiva. Il sistema della finanza globale è composto da un infinità di sottosistemi, nodi, ai quali sono collegati altri sottonodi, e ciascun elemento del sistema interagisce e retroagisce con tutti gli altri. Non avevo bisogno di un disegno più dettagliato e preciso per ottenere quello che stavo cercando. Mi occorreva una rappresentazione visiva, il più possibile sintetica, della complessità del sistema finanziario mondiale, utile per capire meglio i nuovi temi della geopolitica, la questione dell'energia e della sostenibilità dello sviluppo, e per focalizzare la mia attenzione su cosa in effetti può determinare gli andamenti valutari dei diversi paesi.

Per la verità, appena completato il disegnino, mi capitò di osservarlo con vero sconcerto. Avevo davanti una sorta di mappa del Villaggio globale, sotto il profilo dell'economia e della finanza.
La sua “visione” mi offriva la possibilità di uno “sguardo d'insieme” e, allo stesso tempo, una nuova consapevolezza: tutti i nodi erano direttamente collegati o collegabili. E in più, ogni nodo, anche il più piccolo rappresentava un sistema complesso e dinamico ( vedi: Complessità e Caos). Tirarne fuori qualche idea utile, mi sembrò al momento piuttosto complicato.
Nella mappa avevo segnato in rosso le principali valute per evidenziarle. Ma come si potevano prospettare i possibili scenari di evoluzioni valutarie a partire da un quasi infinito numero di variabili?
Inizialmente, mi venne di pensare che, tutto considerato, l'Analisi Tecnica era probabilmente l'unica o almeno la migliore soluzione. Con l'analisi tecnica il “complesso” sembra diventare incredibilmente semplice. Con l'AT si tracciano linee sui grafici, si imposta un indicatore, si osserva un particolare oscillatore e il gioco è fatto! In più, grazie all'AT, ci sono anche dei software e dei sistemi esperti che fanno tutto da soli.
Con il tempo, e con comprensibile dispiacere, mi sono andato convincendo che purtroppo l'AT non può essere usata come un passpartout, la semplice chiave che apre tutte le porte e risolve i problemi del trading. Sarebbe davvero ingenuo pensarlo.
Dietro al Forex, il gigantesco mercato mondiale delle valute c'è un “sistema di sistemi” enormemente intrecciato e correlato, la cui complessità non può essere controllata per mezzo dell'AT. La “chiave” che cercavo, quindi, non poteva essere nascosta nei cassetti segreti dell'AT (vedi:Scienza e Analisi Tecnica).
Per poter migliorare il mio piano di trading dovevo impegnarmi per immaginare qualcos'altro, qualcosa di più affidabile, una chiave diversa per “ridurre la complessità”.
Ho cercato a lungo una possibile soluzione ed infine l'ho trovata nei metodi impiegati da chi affronta i “sistemi complessi” nei diversi campi scientifici. Non è un passpartout, né una chiave magica, ma è in grado di aprire nuove porte. Ne parlerò nei prossimi post (vedi: Come Ridurre la Complessità).


                             “Le previsioni sono estremamente difficili. Specialmente sul futuro.”
                                                                                          Niels Bohr

sabato 28 maggio 2011

Sapere e saper fare

Chi si avvicina al trading capisce in poco tempo la differenza fra sapere e saper fare. E' una differenza riscontrabile in tutte le professioni umane, come tutti abbiamo potuto sperimentare passando dalla scuola al lavoro.
In particolare nel trading, il saper fare richiede, insieme a diversi saperi teorici, una lunga esperienza pratica.
Molti trader capiscono abbastanza presto cosa fare: comprare la forza, vendere la debolezza, e seguire i trend. Comprare quando il trend è rialzista, vendere quando è ribassista e lucrare sulla variazione di prezzo.
A prima vista sembra un giochino da ragazzi, e questa apparente facilità attrae molti novizi che magari indovinano qualche trade, ma, prima o poi, finiscono per scoprire che il giochino è tutt'altro che facile.
E' opinione comune che più del 90% dei trader perde i propri soldi. Probabilmente sono proprio quelli che, fidandosi un pò troppo di qualche seducente “prova” statistica o di una visione semplicistica dell'analisi tecnica, tendono a fare previsioni e a “scommettere” in base ad esse.

Comprare la forza, vendere la debolezza, e seguire i trend. Ma non basta conoscere la teoria, bisogna saperlo fare in pratica. E non è un mestiere agevole. Sembra facile, ma non lo è.
Le "certezze" teoriche su come e quando conviene investire sono poche e limitate. Il trading, pur essendo un campo enormemente esplorato, non sembra ancora aver del tutto consolidato dei metodi e degli attrezzi convincenti e definitivi.
Seguire il trend è generalmente vantaggioso, supporti e resistenze possono talvolta rivelarsi utili per identificare possibili aree di pausa o inversione del prezzo, le divergenze di indicatori e oscillatori rispetto al prezzo possono segnalare possibili inversioni, ma fare trading costruendo “previsioni” in base a tali strumenti non può garantire operazioni vincenti.

E allora, perché un elevato numero di trader tende ad operare proprio in base a previsioni di questo tipo? Perché così spesso  si aprono trade sulla base di illusorie "previsioni" tecniche?

La più pericolosa insidia per il trader è proprio la sua umanissima e istintiva propensione a fare previsioni e a scommettere in base ad esse (vedi: Trading e Gioco d'Azzardo).
Il trader è spinto dalla necessità di entrare velocemente in un trend in quanto ciò gli garantisce il vantaggio di trovarsi tra i primi, beneficiando della spinta che i ritardatari imprimeranno sul prezzo. Questo bisogno lo stimola costantemente a tentare di cogliere possibili inversioni di trend al primo manifestarsi. Purtroppo, molti "indicatori" o "segnali" possono ingannare il trader avventuroso: il prezzo che incontra una resistenza e accenna a ripiegare, un improvviso balzo di volatilità in controtendenza, una lunga pausa di volatile consolidamento. Tutte circostanze in cui sembra annunciarsi un cambio di direzione e si è tentati di aprire impulsivamente posizioni contro il trend dominante. Così ci si espone al rischio di scambiare una semplice pausa o correzione per una inversione. Questo stimolo costante a prevedere è il peggior nemico del trader (vedi: 7 Errori Tipici).

Se si è consapevoli dell'imprevedibilità del mercato, il trading consente una sola strategia: imparare a seguire passivamente il trend nei suoi sviluppi.


Il trader raggiunge la maturità quando smette di fare previsioni ed impara a seguire semplicemente l'azione del prezzo, confidando ragionevolmente nella persistenza del trend visibile sul timeframe superiore a quello in cui sta operando.

Ma anche questa semplice soluzione non è alla portata di tutti. Anche seguire semplicemente il prezzo non è facile. Quando il trader vede su un grafico settimanale che il prezzo sale, può anche vederlo scendere nel grafico giornaliero. In situazioni di questo tipo, estremamente frequenti, è facile cadere nell'errore di scambiare una semplice correzione per una inversione del trend ed aprire un trade che si rivela subito contro il mercato.
Imparare a seguire il trend presuppone di avere idee molto ben chiare, basate su attente valutazioni macroeconomiche e sull'esperienza. Solo quando è in condizioni di agire con sicurezza,  con una chiara visione della dinamica di mercato in atto, il trader è in grado di attuare il proprio piano operativo, scegliendo il momento più favorevole per aprire il suo trade. Se non adotta questo schema sarà costantemente in balia di movimenti di mercato che non è in grado di interpretare e capire, e sarà costretto ad assumere le proprie decisioni sotto l'influsso di spinte emotive ed irrazionali.

Nel trading è necessario coltivare alcune “abilità di gioco” e fondare la propria operatività  su scelte di tipo strategico e tattico, come money management e rapporto rischio rendimento, più che su previsioni che possono spesso rivelarsi errate (vedi: 7 Regole (quasi) d'oro).
Il trading, quindi, va concepito più come un “arte” che come una scienzaE' una sofisticatissima forma di artigianato, e, come avveniva nelle vecchie botteghe artigiane, è una attività che richiede molti saperi, lunga esperienza, conoscenza e cura meticolosa degli attrezzi, confidenza con il materiale da lavorare e certosina attenzione a fatti a prima vista marginali. Come l'artigianato che si fa arte, il trading richiede estrema attenzione ai dettagli, a particolari apparentemente insignificanti e piccoli “trucchi del mestiere”.

                               "Ciò che dobbiamo imparare a fare, lo impariamo facendolo."
                                                                                                 Aristotele  

Scienza ed Analisi Tecnica

I nostri nonni erano un po' magici. Conoscevano bene il vento e guardavano la forma delle nuvole per capire se stava per piovere. Noi “moderni”, anziché affacciarci alla finestra, troviamo più comodo leggere le previsioni meteo su internet.
Finanza e meteorologia sono due tipici sistemi complessi, ciascuno con caratteristiche proprie, ma anche con molti aspetti e problemi comuni.
In meteorologia, per la maggior parte delle volte, le previsioni a breve termine si dimostrano corrette. D'estate è facile prevedere che domani ci sarà sole; d'inverno, nei periodi di perturbazione atmosferica, è più probabile la pioggia. In primavera e in autunno, c'è più variabilità e risulta molto più complicato fare previsioni. Come sappiamo, la questione si complica ancora di più se, ad esempio, per organizzarci una vacanza vogliamo sapere che tempo farà fra due o tre settimane. Per le previsioni a medio e lungo termine, i meteorologi hanno bisogno di impiegare un modello in grado di valutare le probabilità di sole o pioggia per periodi più lunghi. E la cosa si dimostra piuttosto complicata, perché quand'anche i computer utilizzati sono molto potenti ed i modelli previsionali estremamente sofisticati, gli scenari prospettati non sono quasi mai affidabili (vedi: Le sfide della complessità ).
Con i mercati avviene qualcosa di molto simile a ciò che osserviamo con le previsioni del tempo. Un forte trend rialzista è un po' come l'estate, uno ribassista come il piovoso inverno. Ma quando i mercati oscillano perturbati e senza direzione, come il meteo delle mezze stagioni, chi può mai dire che tempo farà domani?

Molti ritengono che c'è una “scienza” in grado di dircelo: l'Analisi tecnica.

L'analisi tecnica è uno degli strumenti più popolari ed utilizzati dai trader che aspirano ad operare con profitto sui mercati finanziari. Essa ci aiuta a vedere facilmente, anche con un semplice colpo d'occhio, se c'è una direzione dei prezzi di un titolo e se il mercato è rialzista o ribassista. In più essa fornisce una articolata strumentazione per meglio comprendere ogni fase del mercato che stiamo osservando. Contro l'analisi tecnica, tuttavia, vengono sollevate numerose e spesso fondate obiezioni che vale la pena di approfondire.

L’Analisi Tecnica, come ormai si può studiare anche nelle università italiane, consiste di quell’insieme di regole, tecniche e strumenti miranti alla “previsione”, o meglio,alla definizione di possibili scenari di evoluzione dei mercati partendo dall’osservazione dei prezzi. Essa si basa sull'assunto che il prezzo di un titolo è la risultante e la sintesi di tutte le informazioni disponibili in ciascun momento su quel titolo.
Tutti gli studi di AT si basano su semplici osservazioni empiriche che definiscono gli andamenti del prezzo in base a “comportamenti tipici “ e a dinamiche generate dalla psicologia degli investitori. Secondo questo tipo di analisi, il comportamento della enorme massa di persone che opera sui mercati può essere analizzato e codificato in modo da trovare dei comportamenti ripetitivi, i cosiddetti patterns.

Ma è vera scienza?

Stimare l'utilità e il valore dell'analisi tecnica è una brutta gatta da pelare. Sull'argomento sono già stati inutilmente consumati fiumi di inchiostro e di parole. Pro e contro l'analisi tecnica si scrivono libri, si confrontano convinzioni ed esperienze e si raccontano storie di successo di non agevole spiegazione. Bisogna anche considerare che non sempre ciò che si sostiene circa la validità di questa “scienza” proviene da soggetti del tutto affidabili e disinteressati.
Il punto, come abbiamo provato a chiarire (vedi: Il futuro è nelle mani di Giove) è che sui mercati quasi mai si ha a che fare con fenomeni di prezzo riconducibili a rapporti di causa/effetto individuabili e ricorrenti in rapporto agli accadimenti dell'economia reale.
Tipicamente, il trader è portato a “credere” nell'analisi tecnica e a pensare che esistono dei patterns e delle persistenze nei movimenti dei prezzi, per il fatto stesso che questa “disciplina” vede mobilitati fior di economisti, matematici e tutto un vasto mondo di saperi e competenze. Questa “fede” gli deriva proprio dalla constatazione di una così vasta diffusione e popolarità. Il trader è portato a pensare che, se la lettura dei grafici non fosse qualcosa di valido, tutti gli studi nel campo della previsione finanziaria, e in particolare nell'AT, non avrebbero ricevuto tanta attenzione, non si sarebbero scritti così tanti libri, non ci sarebbero tanti media che ne parlano quotidianamente.
Molti trader sono anche convinti che, da qualche parte, dentro la “scienza” dell'AT ci sia una “luce” nascosta, un nocciolo di verità, una sorta di Santo Graal che solo i più tenaci potranno conquistare e che li metterà in condizione di accumulare grandi profitti.
Immaginando di poter prima o poi trovare la “luce” i trader neofiti coltivano l'illusione di poter comprendere “scientificamente” il mercato grazie alla propria personale intelligenza e razionalità. Ogni trader sogna di giungere, grazie ai suoi “personalissimi” indicatori ed oscillatori, a “vedere ciò che gli altri non vedono” e poter conquistare così uno stato di grazia, una sorta di illuminazione.
Purtroppo, però, l'analisi tecnica non è una “scienza” esatta. Non può essere una scienza esatta, perchè se lo fosse saremmo tutti felicemente ricchi alle spalle di chi non conosce le sue semplici formule per “prevedere” il mercato. Infatti, molti test sull'affidabilità delle figure più comuni ed usate in analisi tecnica, come le candele giapponesi, i doppi e tripli minimi e massimi, le trendline, etc. hanno mostrato risultati abbastanza deludenti.
Al contrario, l'analisi tecnica porta anche a commettere numerosi errori ed in più espone il trader ingenuo alle fauci dei famelici squali che popolano gli abissi del mercato1.
Un esempio pratico: l'individuazione di livelli statici o dinamici come le resistenze e i supporti è un classico compito che il trader “tecnico” abitualmente compie per formulare le sue ipotesi, ma la definizione di questi livelli non gli può dire nulla di certo su ciò che farà il prezzo una volta raggiunte le soglie prefissate. Le rispetterà? le romperà? Nessuno può dirlo. Né è possibile sapere in anticipo se un supporto rispettato 1 volta o 10, oppure n volte, sarà rispettato anche al prossimo test. O se, al contrario, benché violato il suo supporto, il prezzo non inverta la tendenza.
La lettura dei grafici si è resa ancor più complicata negli ultimi anni, per effetto del cosiddetto HFT, trading ad alta frequenza, una sorta di “scalping”, basato su operazioni della durata di pochi decimi di secondo, gestite in automatico, con l'aiuto di algoritmi che calcolano le variazioni di prezzo al millesimo di secondo, da sofisticatissimi sistemi computerizzati. Con tali sistemi, come ha recentemente sostenuto Ilsole24ore, si realizzano oltre il 60% delle operazioni  finanziarie e "si compra e si rivende alla velocità della luce, il tempo di un batter di ciglia ed il gioco è fatto. Si fa pelo e contropelo ai trader e agli investitori tradizionali."

Alcuni traders, verificati i limiti predittivi dell'analisi tecnica, hanno optato per una strategia alternativa. Così mentre la maggior parte dei traders si sforza di individuare i trend per seguirli, una minoranza sceglie la cosiddetta strategia “contrarian”, contando di guadagnare sui cambiamenti di tendenza che colgono di sorpresa la massa degli operatori. E' un pò come uscire con l'ombrello quando c'è il sole, o in bermuda sotto la neve. Ci vuole molto coraggio, ma casualmente potrebbe rivelarsi profittevole. I mercati si muovono continuamente, e sono affascinanti, proprio perché sono fatti da soggetti con diversi punti di vista.
Gli argomenti esposti dovrebbero bastare a far comprendere perché è necessario non farsi eccessive illusioni sull'affidabilità di certi cervellotici tecnicismi


Possiamo ora cercare di esprimere, in sintesi, a cosa serve l'Analisi Tecnica.
In effetti, come è possibile verificare solo attraverso una lunga esperienza, lo studio dei grafici non ci consente di “pronosticare”, anche se può aiutarci a “esaminare” e “capire” cosa il mercato sta facendo in un dato periodo.
La lettura dei grafici è, e deve essere, essenzialmente una pratica di “visione”. Un occhio attento e allenato può “vedere” con relativa facilità che cosa sta avvenendo su un dato mercato, se c'è una tendenza e qual'è la tendenza. Di più, il grado di inclinazione della tendenza ci dice qual'è la sua forza; il livello di regolarità o irregolarità di un grafico ci può segnalare qual'è il livello di volatilità. L'inserimento di una o due semplici medie, smussando il “rumore” derivante dalle continue oscillazioni del prezzo, può facilitare la lettura della situazione. Supporti e resistenze, o per chi li preferisce i pivot point, possono consentire una mappatura del mercato per avere aree di riferimento per il nostro trading. Alcuni oscillatori, come ad esempio l'RSI, da considerare con prudenza, possono metterci in guardia segnalandoci le perdite di momentum nelle situazioni di ipercompato o ipervenduto.
Per concludere, si può ritenere che l'analisi tecnica può anche essere considerato uno strumento prezioso e di grande utilità per il trader; ma dev'essere ben chiaro che, da sola, non può bastare e non deve essere mai usata per fare previsioni, mentre possiamo considerare alcuni suoi strumenti come un valido supporto per scegliere il momento più favorevole per aprire un trade e, come vedremo, per ottimizzare il rapporto fra rischio assunto e rendimento atteso.

1Per il semplice motivo che proprio grazie all'analisi tecnica, potendo individuare in anticipo i livelli dove la maggior parte dei trader piazzano i loro ordini e i loro stoploss, i furbi del mercato possono facilmente sistemare le loro trappole e trarne vantaggio.


                                "Lo statistico è una persona che fa un calcolo giusto
                                  partendo da premesse dubbie
                                  per arrivare a un risultato sbagliato."
                                                                                                                  Jean Delacour

martedì 24 maggio 2011

Giocare col caso

Siamo invasi dalla pubblicità di un numero crescente di banche, di broker e di forum che invitano a praticare trading, libri di formule magiche per guadagnare online, corsi di formazione, software, sistemi esperti e tutto ciò che può essere venduto ai nuovi cercatori d'oro su internet. Ma come già successe nel Klondike durante la mitica corsa all'oro, quelli che alla fine della corsa si arricchirono furono i venditori di pale ed attrezzi, piuttosto che i cercatori. Poiché questo blog è assolutamente indipendente, proviamo a capire perché e a mettere in guardia i cercatori.

Capita spesso di sentire qualche amico dire
(o leggere nei forum) frasi di questo tenore: “il prezzo è salito e si è fermato sotto la resistenza, l'indicatore stocastico è in ipercomprato e segnala una divergenza, quindi, vendo”. Oppure anche:”il prezzo è sceso moltissimo, l'azienda vale certamente di più, è il momento di comprare!
E' evidente che dietro affermazioni e comportamenti del genere è in azione un pensiero, per così dire, di tipo meccanico. E' il modo di ragionare cui siamo naturalmente abituati. E' un modo di ragionare che viene da lontano, da molto lontano.
Consentitemi una digressione.
Per almeno 10.000 anni e fino alla metà del '800 il progresso scientifico, così come quello sociale ed umano, è proseguito abbastanza linearmente. E' stato un lungo e lento cammino, dalle caverne alla rivoluzione industriale, dalla scoperta del fuoco e poi della ruota, fino alla macchina a vapore e alla fabbrica “moderna”, dalla società tribale allo stato moderno. L'umanità ha realizzato il suo progredire come il compimento di un percorso, magari un po' tortuoso, con una direzione chiara e precisa. In un certo senso ha vissuto un trend di sviluppo di lungo periodo. Questo cammino è stato orientato, guidato ed accompagnato da uno strepitoso progresso scientifico, una conoscenza che realizzava costantemente nuove conquiste.
I risultati fino ad allora conseguiti alimentavano la fiducia nella possibilità che ogni tipo di fenomeno naturale si potesse spiegare grazie alla logica deterministica di causa ed effetto. Ottimismo sul futuro e certezze scientifiche erano fondati su basi ben solide. Ma, allorché nella seconda metà del 1800, le sperimentazioni nei diversi campi della fisica e della chimica cominciarono a mostrare fenomeni incomprensibili secondo lo schema concettuale della fisica classica, ovvero, si iniziò a capire che non sempre a determinate cause corrispondevano gli stessi effetti, l'ottimismo e le certezze svanirono rapidamente.
Da allora ad oggi, naturalmente, la ricerca è andata avanti, e ha realizzato progressi enormi. Ma, in quel passaggio si è realizzata una rottura epocale. Il modo di procedere della scienza moderna è molto diverso da quello che l'umanità ha conosciuto fino a poche generazioni fa.
In pochi decenni, nel corso del '900 si è definitivamente compiuta una vera e propria rivoluzione del pensiero, innescata dalla termodinamica e dalla scoperta delle strutture dissipative, che ci impone il superamento della logica causa/effetto e una nuova comprensione dei concetti di “ordine”, “caso” ed “equilibrio”. Come sappiamo, oggi la scienza realizza enormi conquiste, ma, paradossalmente, le realizza con meno certezze. Il pensiero scientifico moderno deve fare i conti con la complessità, il disordine, il Caos.

Ciò nonostante, fra la gente comune è frequente verificare come 
sia ancora enormemente diffuso, spesso anche fra persone con alti livelli di istruzione, il tradizionale paradigma meccanicista per "spiegare" i normali fatti della vita, della politica e della economia. Allo stesso modo possiamo osservare come il modo di ragionare che frequentemente si riscontra fra gli investitori dilettanti, si basa su processi decisionali estremamente primitivi ed ingenui.

Questo fa la fortuna dei broker e dei venditori di attrezzi ai novelli cercatori d'oro!

Se accettiamo di considerare i mercati finanziari come sistemi complessi e caotici, dobbiamo anche ritenere che non è possibile comprendere e prevedere compiutamente il comportamento di tali sistemi in quanto, agendo al suo interno il Caso, per ogni nostra ipotesi o azione rimarrà sempre un margine di incertezza.
La sfida alla complessità del mercato ci richiede di rinunciare ad una visione chiarificatrice ed onnicomprensiva, ma ci impone di accettare l'aleatorietà, il disordine e le apparenti contraddizioni che lo caratterizzano.
Non voglio gelare gli entusiasmi di chi pensa di aver trovato nel trading l'hobby che può condurlo ad enormi guadagni, ma occorre essere consapevoli del numero e della varietà degli elementi, delle correlazioni ed interazioni sui quali si fonda il funzionamento di questo sistema di sistemi che è, oggi, la finanza globale. E, quindi, capire che come piccoli trader siamo esposti al gioco delle sue interdipendenze e della sua continua evoluzione.

Il fascino del trading è anche in questo. Chi lo pratica deve sapere che non potrà mai raggiungere un sapere assoluto, ma dovrà compiere un percorso di avvicinamento alla comprensione il cui punto d'arrivo è posizionato nei dintorni dell'infinito.

Per concludere, investire in modo proficuo è certamente possibile - vedi i post Primo: Usare la Logica e 7 regole (quasi) d'oro -, ma i mercati non sono un posto per dilettanti. Il trading può essere profittevole solo per chi lo approccia con studi seri e lo pratica come un vero lavoro, senza sognare facili arricchimenti.

                   "Compito della scienza non è aprire una porta all'infinito sapere,
                   ma porre una barriera all'infinita ignoranza."
                                                                                      Galileo Galilei 

venerdì 20 maggio 2011

Il trend: l'ordinatore di un sistema caotico

Ho già segnalato il bel libro di Hermann Haken, Sinergetica, provando a riassumerne sinteticamente le tesi (vedi il post: “sinergetica”). E' un testo estremamente intrigante, a metà fra filosofia e scienza. Il libro parla principalmente di fisica, ma descrive minuziosamente le analogie fra fenomeni del mondo fisico e comportamenti umani, sociologia e psicologia sociale. Qual'è la sua utilità pratica per il trading? Vediamo cosa ci insegna sui trend.
Leggiamone un passo decisivo: “l’opinione dominante ha la funzione di un ordinatore che asservisce le opinioni personali. Ciò è una diretta conseguenza del fatto che le persone sono per loro natura influenzabili. Nel processo di formazione di una opinione dominante entra sempre in gioco una certa influenzabilità degli uomini. Ciò ha origine da una disposizione psicologica innata, ma è anche una reazione naturale dell’individuo all’ambiente. La civiltà moderna ha costruito intorno all’uomo un ambiente straordinariamente intricato, in cui non è sempre facile raccapezzarsi: il singolo individuo ha difficoltà con le sue sole forze a trovare le giuste risposte per decidere le proprie scelte, specie nelle fasi di incertezza. Di conseguenza ogni individuo tende a prestare attenzione alle azioni e alle opinioni degli altri. Esperimenti di psicologia sociale hanno mostrato che, in buona percentuale, le persone aderiscono persino ad opinioni dominanti che pure ritengono errate.
L’influenzabilità reciproca ha come conseguenza un effetto di rafforzamento dell’opinione dominante, proprio come avviene nella formazione di un raggio laser: se predomina una certa onda alla fine essa vince la gara con tutte le altre e un numero sempre maggiore di atomi cade sotto il suo dominio. Una cosa analoga accade nella formazione dell’opinione pubblica dominante: un numero sempre maggiore di persone cade sotto il suo predominio e finisce per sostenerla.” (H. Haken).
Peraltro, recentemente gli scienziati che studiano i meccanismi delle decisioni hanno dimostrato che un alto numero di informazioni mette in difficoltà il nostro cervello e ci spinge a scelte più emotive che razionali. Gli esperimenti hanno mostrato che questo problema si è accentuato a causa delle nuove tecnologie e di internet che ci inondano con flussi continui di notizie di ogni tipo. Alla luce di queste conoscenze, mi sembra abbastanza utopistico ritenere che l'individuo possa facilmente sottrarsi al condizionamento dei comportamenti collettivi, specialmente quando questi assumono carattere di euforia o di panico.
In altri termini, l'influenzabilità delle scelte individuali determina l’effetto gregge, un fenomeno ampiamente verificato e spiegato dalla sociologia che si manifesta sempre nei comportamenti della folla o nell’affermarsi delle mode. Nei mercati finanziari è alla base dei grandi movimenti di prezzo. E ne spiega compiutamente l'apparente irrazionalità.

Quando si osserva un mercato qualsiasi, si vede spesso un tipico movimento oscillatorio di ampiezza variabile: il prezzo va sù e giù continuamente per effetto delle diverse opinioni degli operatori, del susseguirsi di news capaci di produrre piccole reazioni, dell’emotività dei trader animati da speranze e paura. Normalmente, e per la maggior parte del tempo, il mercato si muove senza una precisa direzione.
Poi ecco che, inaspettatamente, parte un trend; il prezzo, lentamente o anche bruscamente, comincia ad accelerare il suo movimento in una direzione precisa. Quale novità ha messo in moto l'improvvisa accelerazione? Non sempre è dato saperlo. Ma qualcosa (forse l'uscita di un dato anche marginale, una new, una dichiarazione) ha fatto formare una più confidente opinione sul fatto che quel prezzo dovrà salire oppure scendere. Ed il fatto che effettivamente il prezzo si sta muovendo in una direzione spinge molti operatori ad accodarsi al movimento pur non conoscendone le ragioni. E' come il montare di una onda. Si è formata una opinione dominante. E’ nato un trend, che al suo manifestarsi si comporta appunto come un ordinatore, nel senso di “obbligare” via via un maggior numero di operatori ad adeguarsi il più velocemente possibile per non perdere i propri soldi.

    Ma come può essere interpretato, in questa chiave, il fatto che sui vari timeframe si osservano spesso trend così diversi ed opposti? Ciò si spiega, stando alla sinergetica, in quanto all'interno di una opinione di lungo periodo che produce una tendenza duratura, si formano opinioni contrarie di breve durata e peso minore che sviluppano controtendenze temporanee. Così un titolo rialzista sul grafico mensile, può risultare ribassista su quello daily. E' una tipica reazione o correzione, molto frequente sui mercati. In effetti, ciò vuol dire che in certe fasi, l'opinione dominante rialzista è sostenuta dalla maggior parte degli operatori, e, tuttavia, si è formata una agguerrita minoranza, che prova a contrastarla.
    Ciò implica che, di norma, se in un uptrend si osserva una correzione ribassista, la ripresa della salita sarà estremamente probabile. Ciò vale fondamentalmente per i trend di lungo periodo osservabili su grafici mensili e settimanali. Lo stesso fenomeno è tuttavia riscontrabile sui timeframe brevi. Ad esempio, un trend visibile sul grafico a 5 minuti, potrà avere numerose reazioni in controtendenza sul grafico a 1 minuto. Tutti i trend sono ordinatori e quelli del timeframe maggiore predominano su quelli osservabili sui timeframe minori.
                    
               "La maggior parte delle idee fondamentali della scienza
              sono essenzialmente semplici, e possono, come una regola,
              essere espresse in un linguaggio comprensibile a tutti"                              
                                                                   Albert Einstein


mercoledì 18 maggio 2011

7 errori tipici


Nel bel film “Macht Point” il protagonista, un assassino mosso dall'avidità, uccide la bellissima Scarlett Johansson, la donna che lo ama, per poter convolare a nozze con una ricca ereditiera. Organizza un piano ben studiato per non essere scoperto, ma compie un errore che può essergli fatale. Volendo occultare ogni cosa che lo lega al delitto, lancia verso il fiume l'anello sfilato alla donna che ha appena assassinato, ma, senza che l'uomo se ne accorga, l'anello colpisce il bordo della ringhiera che si affaccia sull'acqua, compie una giravolta nell'aria e, per puro Caso, anziché cadere in acqua, finisce a terra. La polizia, che già cominciava a sospettare dell'assassino, ritrova l'anello...e, grazie a questa prova decisiva, arresta..... un tipo, un innocente, che  l'aveva casualmente visto per terra e raccolto. L'assassino è salvo.
Imprevedibilmente... la mossa sbagliata, fatta al momento giusto cambia il suo destino.
Il film è pura arte e, attraverso questa storia apparentemente paradossale, ci parla di purissima scienza: teoria del caos e teoria dei giochi.
Ci racconta come in un sistema caotico interviene il Caso e, grazie ad esso, anche un errore può risultare la mossa vincente. 

Anche nel caos dei mercati può capitare che un trader risulti vincente grazie ad una o più decisioni sbagliate. Succede davvero e succede spesso. Ma si tratta di fatti eccezionali, seppure frequenti.
E, come è noto, l'eccezione conferma la regola: per risultare vincenti sul lungo termine bisogna limitare al minimo gli errori.
In effetti, al di là dei paradossi, per giocare al meglio la propria partita, il trader deve acquisire ampie conoscenze teoriche ed alcune abilità pratiche. Ne parleremo diffusamente proseguendo il nostro viaggio che, appunto, parte dal “sapere” per puntare al “saper fare”.
Fra le cose da sapere ci sembra utile segnalare che, mentre gli ingredienti per fare un buon trading sono numerosi, basta un solo errore per fare un cattivo trading. E' un po' come in cucina dove basta un pizzico di sale di troppo per rovinare un piatto di minestra.

In tal senso le 7 regole (quasi) d'oro, che ho riassunto nel post precedente, rappresentano una buona ricetta per cucinare, a fuoco lento, un ricco e gustoso piatto, ma bisogna fare attenzione a non renderlo sgradevole con il classico “pizzico di sale” di troppo e a non farlo bruciare per la troppa fretta di cuocerlo e mangiarlo.
Mi spiego meglio. Molti trader, pur non essendo del tutto sprovvisti di conoscenze, spinti dall'ansia di cogliere ogni opportunità di profitto, si vanno a cacciare in molti trade negativi. Lacune teoriche, esperienza insufficiente, fretta di guadagnare, incapacità di limitare le perdite, atteggiamenti da giocatore d'azzardo costituiscono il comune viatico per fare del trading una esperienza frustrante.
In realtà, gli errori tipici dei traders sono talmente numerosi da non essere facilmente riassumibili tutti. Qui si propone la selezione di quelli che risultano più frequenti e più dannosi:
  1. Cominciare ad operare senza studi sufficienti
  2. impegnare denaro reale prima di aver fatto trading simulato
  3. fare trading senza una strategia di gestione del capitale
  4. aprire trade senza un proprio piano operativo ben definito
  5. fare trading troppo spesso, operando ogni giorno
  6. vedere” un trend e accodarsi, seguendo il pericoloso motto “trend is my friend”.
    In effetti quando un trend si rende visibile, questo è probabilmente vicino al suo esaurimento e potrebbe improvvisamente ritracciare.
  7. Eccesso di fiducia nella propria capacità di previsioni sulla direzionalità del mercato, sottovalutandone la volatilità o evitando di considerare elementi che contraddicono la 
    previsione.


    Li abbiamo posti in evidenza, in ordine di pericolosità e di importanza, in modo che chi legge possa riflettere su ciascuno di essi per verificare se rientrano fra le cause dei propri errori e considerarli come eventuali lacune da colmare per migliorare la propria operatività.
    E' doveroso chiarire che limitare l'elenco degli errori a sette rappresenta un puro arbitrio.
    Infatti l'elenco potrebbe tranquillamente continuare con:
  8. aprire trade senza misurare il rischio assunto o con un rischio eccessivo rispetto al capitale disponibile per il trading
  9. aprire un trade in controtendenza perchè il mercato è sceso (o è salito) troppo
  10. tralasciare di inserire lo stoploss non limitando le perdite
  11. Non chiudere una posizione in perdita nella speranza che il mercato cambi direzione
  12. mediare al ribasso
  13. ecc...
Chi non impara dai propri errori è destinato a ripeterli all'infinito.
Concludendo, tutti possono aprire un conto on line e accedere con il proprio computer ai mercati per operare. Ma l'aspirante trader di successo deve presentarsi all'appuntamento con il mercato con la necessaria modestia, fare un bilancio delle proprie competenze, colmare il più possibile le proprie lacune, allenarsi con il trading simulato, acquisire uno stile di trading giudizioso e prudente. Non può limitarsi ad accendere il computer e dare una rapida occhiata ai grafici per decidere se comprare o vendere un titolo, come non può pensare di mettersi ai fornelli solo perché ha imparato ad accendere il gas. L'acqua che bolle in pentola rappresenta, similmente ai mercati, un sistema caotico. Per preparare un piatto di qualità occorre conoscere i molti segreti della buona cucina, essere un cuoco attento e professionale, che sa scegliere e utilizzare i migliori ingredienti disponibili. Se non esagera con il sale potrà assaporare un piacevole e ricco piatto.
                                     
                                                                    "In economia, gran parte della saggezza
                                                                      consiste nel sapere cosa non sai."
                                                                                         John Kenneth Galbraith
                                       7 regole (quasi) d'oro

venerdì 13 maggio 2011

7 regole (quasi) d'oro

Chi vuole sfidare l'insidioso Forex deve costruirsi una chiara strategia e, in base a questa, deve sviluppare un personale piano operativo. Fiuto, colpo d’occhio e intuizione possono essere utili, ma anche pericolosi.
Costruire una strategia significa darsi un metodo logico di trading. Vediamo come farlo.
Le idee presentate qui sono il risultato di un lungo studio sulle strategie dei grandi trader normalmente reperibili nei testi sacri del trading, oltre che dell'osservazione dell’azione dei prezzi in questo particolare mercato. Sono regole molto utili per elaborare un personale piano di trading, anche se non possono essere ritenute una garanzia di sicuro successo.
Vediamole:
  1. ricorda che la logica è vincente, l’impulsività può essere fatale
  2. usa l'analisi fondamentale per scegliere la coppia e decidere la direzione
  3. accoppia sempre la valuta più forte con quella più debole
  4. Usa l'analisi tecnica per decidere il momento di entrate ed uscite
  5. non rischiare mai più di 2% per trade
  6. fissa sempre lo stop loss
  7. segui sempre il trend dominante
Ciascuna di queste “regole” richiederebbe una specifica trattazione approfondita che nel prosieguo del blog proveremo a sviluppare. Per il momento limitiamoci a chiarire, in sintesi, perché sono cosi importanti e come vanno utilizzate.



ricorda che la logica è vincente, l’impulsività può essere fatale
Il continuo oscillare dei prezzi sul monitor stimola il sistema nervoso inducendolo a prendere decisioni impulsive. Vedere che improvvisamente il prezzo comincia a correre verso l'alto o verso il basso, può indurre istintivamente ad aprire un trade a favore di quel movimento per non perdere l'occasione ghiotta di profitto. Succede molto più spesso di quanto si pensi. Ma succede anche che improvvisamente, dopo che hai aperto il tuo trade, il prezzo si mette a correre nella direzione contraria.
Se non si impara ad affrontarlo con logica e lucidità costante il trading può essere molto frustante sul piano emotivo, oltre che disastroso per le proprie finanze.
Un trader impulsivo può anche indovinare casualmente dei trade, ma agire senza un piano logico non può che portare prima o poi ad un errore fatale per il proprio conto.
La condizione psicologica di distacco emotivo, freddezza, lucidità e razionalità è il requisito di base. Conquistare tale condizione vi dà un enorme vantaggio competitivo e vi mette nella condizione ideale per competere nel trading con buone possibilità di successo. Per approfondire vedi Primo: Usare la Logica
usa l'analisi fondamentale per scegliere la coppia e decidere la direzione
L’analisi fondamentale considera le notizie economiche e politiche per determinare il valore futuro di una valuta. Questo tipo di analisi è indispensabile per capire le prospettive di una valuta sul medio e lungo termine. Infatti una valuta altro non è che il termometro dello stato di salute dell'economia reale di una nazione e, quindi, rappresenta una situazione che certamente evolve, ma difficilmente cambia direzione da un giorno all'altro. L'analisi fondamentale è in grado di indicarci tendenze che possono durare per settimane, mesi o addirittura anni. E' il tipo di analisi che consente di scegliere la coppia di valute (la più forte contro la più debole) e di valutarne la direzione sul medio termine. Un elemento di grande importanza per questo tipo di analisi sono le stime sull'andamento dei tassi di interesse delle diverse valute. Tassi tendenzialmente crescenti indicano forza, tassi con prospettive di riduzione possono produrre debolezza.(vedi: Come Ridurre la Complessità)

accoppia sempre la valuta forte con la debole
Come avviene per le scommesse calcistiche, conviene sempre scommettere a favore della squadra più forte contro la più debole. Capire la tendenza di lungo periodo di coppie di questo tipo è piuttosto semplice ed intuitivo, seppure nel breve possono instaurarsi dei controtrend anche marcati. Ciò avviene quotidianamente per il susseguirsi di notizie e dati che vengono continuamente valutati dagli operatori.

Usa l'analisi tecnica per decidere il momento di entrate ed uscite
Solo quando, grazie all'analisi fondamentale, si ha una idea chiara sulla tendenza di fondo di una coppia di valute si può cercare il momento più favorevole per aprire un trade utilizzando i grafici.
Ma anche in queste situazioni favorevoli, bisogna temere l'imprevedibilità (e l'irrazionalità) dei mercati. Perciò converrà sempre comprare o vendere considerando che si assume pur sempre un rischio. Per la scelta del momento più favorevole conta enormemente l'esperienza; ma anche qui serve molta logica per cercare di tenere il rischio basso in proporzione al potenziale rendimento della operazione. Per quanto si discuta molto della dubbia affidabilità dell'analisi tecnica, che a mio avviso, da sola, non può garantire un bel nulla, una buona conoscenza di alcuni suoi assunti è certamente molto utile. In questo post trattiamo più specificamente l'argomento:Scienza ed Analisi Tecnica .

non rischiare mai più di 2% per trade
Molte persone sono attratte dal trading ed iniziano ad operare fantasticando di fare il “colpaccio”, guadagnare tanti soldi in poco tempo o addirittura con un unico trade che li renderà ricchi. Purtroppo spesso sperimentano il contrario. Il loro conto si azzera dopo pochi trade o addirittura con un solo trade sbagliato.
La ragione di questa tipica disavventura dei nuovi trader sta nella loro insufficiente preparazione ed esperienza dei mercati e, in particolare, del cosiddetto money management.
I migliori trader raccomandano di non rischiare MAI più del 2% del capitale dedicato al trading.
L'imprevedibilità del mercato impone questa precauzione fondamentale per evitare perdite letali.
Nessuno è infallibile nel trading e le fasi di perdita sono normali e fisiologiche.
Perdere soltanto il 2% in un trade significa che dovreste sbagliare 10 trade di fila per perdere il 20% del vostro conto. Limitando le perdite, come in una impresa che contiene i costi, potrete tenervi pronto per approfittare delle occasioni favorevoli che di tanto in tanto si presentano.

fissa sempre lo stop loss

Sii cosciente del fatto che ogni volta che apri un trade può succedere di tutto. Variazioni di tendenza improvvisa, salti di volatilità, movimenti di enorme ampiezza (anche 500 e più punti in meno di un ora). Ci sono troppi fattori quasi sempre non prevedibili che possono improvvisamente variare il movimento di un prezzo.
Per limitare il rischio entro il 2%, c'è una regola ferrea da rispettare sempre: impostare lo stop loss.
E' l'unico modo per assicurarsi che le eventuali perdite siano controllate e che non diventino insostenibili per il tuo conto.
Per valutare il rischio con il necessario distacco è buona norma decidere il livello dello stop loss prima di aprire il trade, quando la decisione non è condizionata emotivamente dall’oscillazione del prezzo. Una volta deciso il punto di stop, fissalo nel trade e non cambiarlo in base a sensazioni.

segui sempre il trend dominante

Non prendere decisioni sulla base di ciò che vedi accadere nel breve termine. Se hai capito il punto 2, per conoscere la direzione del mercato avrai guardato attentamente i dati fondamentali. Predisponiti sempre a seguire il trend di lungo termine che emerge da questo tipo di analisi. Sui grafici vedrai chiaramente se il trend degli ultimi mesi va verso l'alto o verso il basso. Seppure ti capita di vedere che il mercato si muove contro la tendenza dominante, aspetta pazientemente che questo movimento di reazione si esaurisca e che il prezzo riprenda il suo movimento di lungo periodo. Lo studio dell'analisi tecnica può essere utile per scegliere il momento più favorevole per l'apertura di un trade (vedi Il trend: l'ordinatore di un sistema caotico).

I traders esperti che leggono questo post sono caldamente invitati a segnalare altri suggerimenti, rilevare imprecisioni o errori. I meno esperti possono chiedere di chiarire eventuali dubbi.
"Se tu conosci l'avversario e conosci te stesso, non occorre che tu abbia paura del risultato di cento battaglie.
Se conosci te stesso ma non l'avversario, per ogni vittoria ottenuta soffrirai anche una sconfitta.
Se non conosci né te stesso né l'avversario, soccomberai a ogni battaglia".

                                                                                                                                Sun Tzu