sabato 28 maggio 2011

Scienza ed Analisi Tecnica

I nostri nonni erano un po' magici. Conoscevano bene il vento e guardavano la forma delle nuvole per capire se stava per piovere. Noi “moderni”, anziché affacciarci alla finestra, troviamo più comodo leggere le previsioni meteo su internet.
Finanza e meteorologia sono due tipici sistemi complessi, ciascuno con caratteristiche proprie, ma anche con molti aspetti e problemi comuni.
In meteorologia, per la maggior parte delle volte, le previsioni a breve termine si dimostrano corrette. D'estate è facile prevedere che domani ci sarà sole; d'inverno, nei periodi di perturbazione atmosferica, è più probabile la pioggia. In primavera e in autunno, c'è più variabilità e risulta molto più complicato fare previsioni. Come sappiamo, la questione si complica ancora di più se, ad esempio, per organizzarci una vacanza vogliamo sapere che tempo farà fra due o tre settimane. Per le previsioni a medio e lungo termine, i meteorologi hanno bisogno di impiegare un modello in grado di valutare le probabilità di sole o pioggia per periodi più lunghi. E la cosa si dimostra piuttosto complicata, perché quand'anche i computer utilizzati sono molto potenti ed i modelli previsionali estremamente sofisticati, gli scenari prospettati non sono quasi mai affidabili (vedi: Le sfide della complessità ).
Con i mercati avviene qualcosa di molto simile a ciò che osserviamo con le previsioni del tempo. Un forte trend rialzista è un po' come l'estate, uno ribassista come il piovoso inverno. Ma quando i mercati oscillano perturbati e senza direzione, come il meteo delle mezze stagioni, chi può mai dire che tempo farà domani?

Molti ritengono che c'è una “scienza” in grado di dircelo: l'Analisi tecnica.

L'analisi tecnica è uno degli strumenti più popolari ed utilizzati dai trader che aspirano ad operare con profitto sui mercati finanziari. Essa ci aiuta a vedere facilmente, anche con un semplice colpo d'occhio, se c'è una direzione dei prezzi di un titolo e se il mercato è rialzista o ribassista. In più essa fornisce una articolata strumentazione per meglio comprendere ogni fase del mercato che stiamo osservando. Contro l'analisi tecnica, tuttavia, vengono sollevate numerose e spesso fondate obiezioni che vale la pena di approfondire.

L’Analisi Tecnica, come ormai si può studiare anche nelle università italiane, consiste di quell’insieme di regole, tecniche e strumenti miranti alla “previsione”, o meglio,alla definizione di possibili scenari di evoluzione dei mercati partendo dall’osservazione dei prezzi. Essa si basa sull'assunto che il prezzo di un titolo è la risultante e la sintesi di tutte le informazioni disponibili in ciascun momento su quel titolo.
Tutti gli studi di AT si basano su semplici osservazioni empiriche che definiscono gli andamenti del prezzo in base a “comportamenti tipici “ e a dinamiche generate dalla psicologia degli investitori. Secondo questo tipo di analisi, il comportamento della enorme massa di persone che opera sui mercati può essere analizzato e codificato in modo da trovare dei comportamenti ripetitivi, i cosiddetti patterns.

Ma è vera scienza?

Stimare l'utilità e il valore dell'analisi tecnica è una brutta gatta da pelare. Sull'argomento sono già stati inutilmente consumati fiumi di inchiostro e di parole. Pro e contro l'analisi tecnica si scrivono libri, si confrontano convinzioni ed esperienze e si raccontano storie di successo di non agevole spiegazione. Bisogna anche considerare che non sempre ciò che si sostiene circa la validità di questa “scienza” proviene da soggetti del tutto affidabili e disinteressati.
Il punto, come abbiamo provato a chiarire (vedi: Il futuro è nelle mani di Giove) è che sui mercati quasi mai si ha a che fare con fenomeni di prezzo riconducibili a rapporti di causa/effetto individuabili e ricorrenti in rapporto agli accadimenti dell'economia reale.
Tipicamente, il trader è portato a “credere” nell'analisi tecnica e a pensare che esistono dei patterns e delle persistenze nei movimenti dei prezzi, per il fatto stesso che questa “disciplina” vede mobilitati fior di economisti, matematici e tutto un vasto mondo di saperi e competenze. Questa “fede” gli deriva proprio dalla constatazione di una così vasta diffusione e popolarità. Il trader è portato a pensare che, se la lettura dei grafici non fosse qualcosa di valido, tutti gli studi nel campo della previsione finanziaria, e in particolare nell'AT, non avrebbero ricevuto tanta attenzione, non si sarebbero scritti così tanti libri, non ci sarebbero tanti media che ne parlano quotidianamente.
Molti trader sono anche convinti che, da qualche parte, dentro la “scienza” dell'AT ci sia una “luce” nascosta, un nocciolo di verità, una sorta di Santo Graal che solo i più tenaci potranno conquistare e che li metterà in condizione di accumulare grandi profitti.
Immaginando di poter prima o poi trovare la “luce” i trader neofiti coltivano l'illusione di poter comprendere “scientificamente” il mercato grazie alla propria personale intelligenza e razionalità. Ogni trader sogna di giungere, grazie ai suoi “personalissimi” indicatori ed oscillatori, a “vedere ciò che gli altri non vedono” e poter conquistare così uno stato di grazia, una sorta di illuminazione.
Purtroppo, però, l'analisi tecnica non è una “scienza” esatta. Non può essere una scienza esatta, perchè se lo fosse saremmo tutti felicemente ricchi alle spalle di chi non conosce le sue semplici formule per “prevedere” il mercato. Infatti, molti test sull'affidabilità delle figure più comuni ed usate in analisi tecnica, come le candele giapponesi, i doppi e tripli minimi e massimi, le trendline, etc. hanno mostrato risultati abbastanza deludenti.
Al contrario, l'analisi tecnica porta anche a commettere numerosi errori ed in più espone il trader ingenuo alle fauci dei famelici squali che popolano gli abissi del mercato1.
Un esempio pratico: l'individuazione di livelli statici o dinamici come le resistenze e i supporti è un classico compito che il trader “tecnico” abitualmente compie per formulare le sue ipotesi, ma la definizione di questi livelli non gli può dire nulla di certo su ciò che farà il prezzo una volta raggiunte le soglie prefissate. Le rispetterà? le romperà? Nessuno può dirlo. Né è possibile sapere in anticipo se un supporto rispettato 1 volta o 10, oppure n volte, sarà rispettato anche al prossimo test. O se, al contrario, benché violato il suo supporto, il prezzo non inverta la tendenza.
La lettura dei grafici si è resa ancor più complicata negli ultimi anni, per effetto del cosiddetto HFT, trading ad alta frequenza, una sorta di “scalping”, basato su operazioni della durata di pochi decimi di secondo, gestite in automatico, con l'aiuto di algoritmi che calcolano le variazioni di prezzo al millesimo di secondo, da sofisticatissimi sistemi computerizzati. Con tali sistemi, come ha recentemente sostenuto Ilsole24ore, si realizzano oltre il 60% delle operazioni  finanziarie e "si compra e si rivende alla velocità della luce, il tempo di un batter di ciglia ed il gioco è fatto. Si fa pelo e contropelo ai trader e agli investitori tradizionali."

Alcuni traders, verificati i limiti predittivi dell'analisi tecnica, hanno optato per una strategia alternativa. Così mentre la maggior parte dei traders si sforza di individuare i trend per seguirli, una minoranza sceglie la cosiddetta strategia “contrarian”, contando di guadagnare sui cambiamenti di tendenza che colgono di sorpresa la massa degli operatori. E' un pò come uscire con l'ombrello quando c'è il sole, o in bermuda sotto la neve. Ci vuole molto coraggio, ma casualmente potrebbe rivelarsi profittevole. I mercati si muovono continuamente, e sono affascinanti, proprio perché sono fatti da soggetti con diversi punti di vista.
Gli argomenti esposti dovrebbero bastare a far comprendere perché è necessario non farsi eccessive illusioni sull'affidabilità di certi cervellotici tecnicismi


Possiamo ora cercare di esprimere, in sintesi, a cosa serve l'Analisi Tecnica.
In effetti, come è possibile verificare solo attraverso una lunga esperienza, lo studio dei grafici non ci consente di “pronosticare”, anche se può aiutarci a “esaminare” e “capire” cosa il mercato sta facendo in un dato periodo.
La lettura dei grafici è, e deve essere, essenzialmente una pratica di “visione”. Un occhio attento e allenato può “vedere” con relativa facilità che cosa sta avvenendo su un dato mercato, se c'è una tendenza e qual'è la tendenza. Di più, il grado di inclinazione della tendenza ci dice qual'è la sua forza; il livello di regolarità o irregolarità di un grafico ci può segnalare qual'è il livello di volatilità. L'inserimento di una o due semplici medie, smussando il “rumore” derivante dalle continue oscillazioni del prezzo, può facilitare la lettura della situazione. Supporti e resistenze, o per chi li preferisce i pivot point, possono consentire una mappatura del mercato per avere aree di riferimento per il nostro trading. Alcuni oscillatori, come ad esempio l'RSI, da considerare con prudenza, possono metterci in guardia segnalandoci le perdite di momentum nelle situazioni di ipercompato o ipervenduto.
Per concludere, si può ritenere che l'analisi tecnica può anche essere considerato uno strumento prezioso e di grande utilità per il trader; ma dev'essere ben chiaro che, da sola, non può bastare e non deve essere mai usata per fare previsioni, mentre possiamo considerare alcuni suoi strumenti come un valido supporto per scegliere il momento più favorevole per aprire un trade e, come vedremo, per ottimizzare il rapporto fra rischio assunto e rendimento atteso.

1Per il semplice motivo che proprio grazie all'analisi tecnica, potendo individuare in anticipo i livelli dove la maggior parte dei trader piazzano i loro ordini e i loro stoploss, i furbi del mercato possono facilmente sistemare le loro trappole e trarne vantaggio.


                                "Lo statistico è una persona che fa un calcolo giusto
                                  partendo da premesse dubbie
                                  per arrivare a un risultato sbagliato."
                                                                                                                  Jean Delacour

5 commenti:

  1. Bello quest'articolo, concordo in pieno e sono curioso di conoscere la tua soluzione a tutto questo........... poi ti dirò la mia

    RispondiElimina
  2. Se hai letto gli ultimi post hai già trovato buona parte della soluzione. Nei prossimi articoli farò del mio meglio per completare il ragionamento.
    Ciao e grazie per l'attenzione.
    Aspetto di leggere la tua soluzione.

    RispondiElimina
  3. Ciao sto leggendo tutti i tuoi post dall'inizio e ti faccio veramente i miei complimenti.
    Sono un neofita che ha ricevuto una piccola eredità ed ha deciso di entrare in un mondo tanto affascinante quanto pericoloso ed in un anno 1/2 di trading fai da te gli errori da te elencati li ho già esauriti tutti, soprattutto con il forex dove ogni volta che mi avvicino mi bruciacchio, fortunatamente quando lo faccio predispongo un piccolo capitale che se anche verrà perso non condiziona il mio quotidiano.

    Grazie e continuo a leggere/studiare

    RispondiElimina
  4. scusa .. un'altra cosa che volevo dire è che in qualche libro avevo letto che ormai, a differenza di una volta dove predominava l'AF, l'AT oggi la fa da padrona dalle mani forti ai piccoli investitori beelanti (classico gregge che segue buoi od orsi a seconda delle loro decisioni e dove io per ora mi colloco); è per questo che se viene violata una resistenza in una data percentuale allora si compra oppure se si ferma su di un supporto molto probabilmente se esso tiene il prezzo risalirà fino alla prossima resistenza, che aveva avuto la funzione di supporto prima ma era stata violata e dunque credo che immaginando che anche i grossi seguano queste massime e notando che a sinistra del grafico è andata proprio come abbiamo studiato .. ecco allora che uno si affida all'AT ed opera con quelle regole (me compreso)

    RispondiElimina
  5. @ Claudio
    E´vero che oggi l'AT e'molto utilizzata, anche dai grandi investitori. Per quanto dici su supporti e resistenze, molto dipende dagli orizzonti temporali dell'investimento a medio termine o del trading di breve periodo, oltre che dalla tecnica utilizzata.

    RispondiElimina