venerdì 3 giugno 2011

Come “Ridurre la Complessità”

Dovrebbe essere a tutti chiaro che l’attività di trading si confronta con 3 elementi critici:
  1. volatilità del mercato
  2. necessità di prendere decisioni in tempi rapidi
  3. controllo della propria emotività.
Avere consapevolezza di ciò non ci fornisce una formula magica per essere sempre vincenti, ma ci aiuta a fare passi avanti nella definizione di un approccio logico e accorto al mercato.
In contesti incerti e complessi come i mercati odierni, i trader devono saper massimizzare l’efficacia dei loro singoli trade per generare valore nel lungo periodo. Abbiamo già evidenziato che le variabili da tenere in considerazione sono innumerevoli. E così tante variabili non sono facilmente controllabili tutte insieme e razionalmente, a fronte del continuo movimento del prezzo. Quali sono, quindi, gli strumenti che il trader può usare nei diversi scenari?
Il problema dell'assunzione di rapide decisioni in contesti di caos e complessità è stato affrontato in ogni suo aspetto dagli studiosi dei più diversi campi.
Riassumendo i loro principali contributi sull'argomento, per l'utilità che da questi studi può derivare concretamente all'attività di trading, possiamo concludere quanto segue.
Non possiamo eliminare l’incertezza, ma possiamo provare a ridurla; il che, in pratica, significa adottare un approccio al mercato in grado di:
  1. migliorare il più possibile la valutazione
  2. facilitare il processo decisionale
  3. limitare l'emotività.
Vediamo come fare, ovvero, come procedere per la valutazione, escludendo, almeno per ora, di volerci affidare ai tradizionali strumenti di analisi tecnica. Con la nostra semplice mappa del “sistema di sistemi” della finanza globale (Cosa c'è dietro il Forex?) abbiamo mostrato le difficoltà di analisi fondamentale e macroeconomica derivanti dalla abnorme complessità del sistema finanziario globale. Vediamo, ora, quale strada alternativa possiamo percorrere per formulare valutazioni il più possibile affidabili ed obiettive, alla luce delle informazioni macroeconomiche disponibili (vedi: Le nuove sfide della complessità) .

Proviamo a “ridurre la complessità”, del sistema ad un livello umanamente comprensibile.
Il fatto che i mercati, date le loro innumerevoli interdipendenze, non sono prevedibili secondo logiche semplificate di causa-effetto, non esclude la possibilità di individuare e sfruttare le ‘regolarità’ pur presenti all’interno della loro caoticità, “l’ordine nel caos” di cui abbiamo parlato in precedenti post. Per farlo abbiamo bisogno di un metodo che ci aiuti a stabilire i criteri per la riduzione della complessità.
Focalizziamo l'attenzione su un caso concreto; immaginiamo di voler fare trading sulla coppia euro-dollaro. Come procedere per la nostra valutazione?
Come abbiamo già potuto vedere nel post precedente una immagine può valere più di mille parole, perciò trasformiamo il nostro problema in un semplice disegnino:

Cosa ci domandiamo quando vogliamo “valutare” se il prezzo del cambio €$ salirà o scenderà'?
In pratica abbiamo bisogno di pesare i fattori di forza e debolezza delle due valute e facciamo appello a tutto ciò che sappiamo su tali fattori.
Ma cosa dobbiamo prendere in considerazione? In un momento come quello attuale dovremmo fare lunghi elenchi di questioni aperte sull'andamento dell'economia, le politiche monetarie delle due banche centrali, il debito pubblico USA e quello dei Paesi euro, le prospettive dell'inflazione, le bilance dei pagamenti ecc..sapendo che su ciascuna questione considerata agiscono altrettante spinte provenienti da andamento dei consumi, occupazione, produzione industriale, petrolio ecc..
E il nostro disegnino dovrebbe diventare grosso modo così:





















Con un semplice colpo d'occhio riusciamo a percepire pienamente quanto è oggettivamente complicata la nostra valutazione, in quanto saremmo costretti a considerare un numero di variabili in movimento umanamente ingestibili.
Tuttavia, seguendo questo percorso possiamo giungere alla nostra meta che, come abbiamo detto all'inizio è “ridurre la complessità”. Basta quest'ultimo passo: all'interno del “sistema di sistemi” selezioniamo ed isoliamo gli elementi che esercitano l'influenza più decisiva e diretta nel determinare forza e debolezza delle 2 valute che stiamo esaminando. E per dirlo con una immagine adoperiamo questa rappresentazione schematica:


Questa riduzione non esaurisce certamente il problema della valutazione dei possibili movimenti del prezzo di €$, ma contribuisce a evidenziare le relazioni fondamentali in grado di darci più di una certezza sul suo orientamento nel lungo periodo. Grazie ad essa possiamo metterci in condizione di assumere valutazioni razionali pur dovendo affrontare l’incertezza di un sistema caotico.
Attraverso questa riduzione non scopriamo formule magiche, che non esistono, ma limitiamo notevolmente gli elementi da considerare prioritariamente, sui quali possiamo concentrare la nostra attenzione.
Questa è la procedura che ci consente di rispettare correttamente i punti 2 e 3 delle nostre 7 REGOLE (QUASI) D'ORO

                                 “La verità si ritrova sempre nella semplicità, mai nella confusione.”
                                                                                                          Isaac Newton






2 commenti:

  1. Quattro variabili, su due valute. Si, la complessità è diminuita, ma è ancora tanta. Leggo con interesse i vostri articoli, continuate così, saluti

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  2. Il post prova a spiegare come si può, in generale, affrontare un fenomeno "complesso", determinato da un numero infinito di variabili, riducendolo alle "informazioni essenziali".
    Ai fini del trading su una coppia di valute, adottando questo schema abbiamo ridotto a 4 le variabili da considerare. Potremmo anche provare a ridurre ancora ma sapendo che ogni riduzione comporta una minore affidabilità del modello.
    E come diceva Eintein "le semplificazioni eccessive complicano".

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