domenica 12 giugno 2011

“Vedere” il mercato

(Ridurre la complessità 3)

Per il trader che vuole smettere di fare pericolose "previsioni" e sta imparando a “vedere” il mercato è di primaria importanza capire come distinguere le fasi tipiche, che normalmente caratterizzano un mercato. Infatti, quale che sia la tecnica di trading prescelta, l'operatività del trader dovrà necessariamente essere adattata alla particolare fase che il mercato sta attraversando e allo specifico timeframe prescelto. 


Descriviamo brevemente le 4 fasi comunemente osservabili su qualsiasi mercato e in qualsiasi intervallo di tempo.















1. Trend
Riconoscere un mercato in fase di trend è piuttosto facile. Un mercato, come insegna la teoria di Dow, è in tendenza rialzista quando, nell'intervallo di tempo considerato, mostra prezzi minimi e massimi crescenti. In effetti, come ben si sa, basta guardare l'andamento del nudo grafico e verificare se c'è la possibilità di disegnare sullo stesso grafico una freccia diretta verso l'alto. Niente di più semplice. I trend possono essere osservati su qualsiasi intervallo di tempo, a seconda dei timeframe sui quali si intende operare, tuttavia, occorre tener presente che i trend sono generalmente più persistenti quanto più è ampio il periodo considerato, mentre, al contrario, possono rapidamente invertire la loro tendenza sui periodi brevi o brevissimi.
“Vedere” un trend, quindi, non deve significare che conviene sempre aprire un trade per seguirlo. Quando un trend si rende visibile, esso potrebbe anche essere prossimo al suo esaurimento e improvvisamente ritracciare. Se c'è un trend è sempre opportuno aspettare una sua correzione, per poi provare a coglierne la ripresa.













2.Congestione
La congestione è un mercato laterale, una fase in cui l'incertezza degli operatori è manifestata da un grafico senza una chiara direzione con il prezzo che sale, poi riscende, poi risale per un periodo più o meno lungo, con una volatilità accentuata. Spesso si manifesta perché gli operatori sono in attesa di notizie importanti, talvolta perché dopo un importante movimento in trend, cominciano ad affiorare dubbi sulla sostenibilità dei nuovi livelli di prezzo  raggiunti e qualcuno comincia a prendere profitto, raffreddando la corsa del prezzo e generando la fase laterale. La congestione è estremamente difficile da tradare, perché in effetti ci sta dicendo che tutti gli operatori non sanno bene cosa fare, e perché la volatilità è spesso fuori controllo e ciò complica il posizionamento degli stop loss, facendo sì che saltino spesso. Quando si vede il prezzo andare sù e giù ripetutamente e senza alcuna logica , vuol dire che per un alto numero di operatori l'incertezza è massima e c'è uno scontro in atto fra rialzisti e ribassisti. Chi potrà prevalere? Non è dato saperlo. Il trader accorto non fa previsioni e non fa scommesse, e si astiene dall'operare in queste fasi.















3.Correzione
Ogni trend vive necessariamente delle fasi di prese di profitto e, come mostra il grafico sopra, dopo una lunga salita, si può manifestare una flessione del prezzo. Spesso, però, dopo la flessione, il prezzo riprende la sua corsa. E' di enorme importanza imparare a distinguere le correzioni dalle inversioni ed è forse una delle abilità più difficili da sviluppare. Il principio da tenere bene a mente è che un trend deve considerarsi persistente fino a palese evidenza contraria. Da ciò consegue che considereremo ogni movimento contrario al trend visibile  come correzione, pronti ad aprire posizioni in favore del trend allorché la correzione ci apparirà esaurita e il trend primario riprende. Nelle fasi in cui non ci è chiaro se stiamo osservando una correzione o una inversione ci asterremo dall'operare, finché il mercato non mostra di aver optato per una precisa direzionalità.
Un buon trend è caratterizzato da una bassa volatilità e dal suo rapido e continuo riprendersi. Finché il trend è solido, il suo “moto” è contenuto in piccole escursioni, e il suo tempo di ripartenza è molto breve. Quando l'ampiezza del moto aumenta vistosamente o il ritmo del trend rallenta si sta annunciando una pausa o una correzione. La pausa può evolvere in una fase laterale, caratterizzata da maggiore volatilità, e al termine di questa, nella ripresa del trend precedente o nella sua correzione.  Le correzioni sono di norma le migliori occasioni che si presentano al trader per aspettarne l'esaurimento ed entrare in un mercato che riprende la sua tendenza.














4.Inversione
Riuscire a “vedere” una inversione al suo primo manifestarsi dà al trader il massimo vantaggio, in quanto ciò gli può consentire di cavalcare una lunga fase del nuovo trend. Tuttavia, la fretta può essere molto pericolosa, in quanto è molto frequente l'errore di valutare come inversione ciò che, invece, si potrebbe rivelare come una profonda correzione. Pertanto, il trader accorto dev'essere disposto a  perdere parte del movimento iniziale di un nuovo trend nascente da  una ipotetica inversione, se desidera ridurre il rischio di trovarsi contro un trend in ripresa.
Per distinguere le inversioni dalle correzioni, è necessario osservare ciò che sta avvenendo sul grafico al timeframe superiore a quello sul quale intendiamo operare. Infatti, come si è visto, il trend è un ordinatore (vedi: Il Trend: l'ordinatore di un sistema caotico) e i trend maggiori tendono a prevalere su quelli minori; come sappiamo, se un trend è in atto, esso è sempre visibile  sulla scala superiore e, pertanto, è sul grafico di più lungo termine che possiamo avere conferma dell'avvenuta inversione. 


Acquisire la capacità di riconoscere visivamente le fasi appena descritte è di grande importanza, in quanto, come si è visto e si può intuire, ciascuna diversa fase richiede al trader di assumere scelte adeguate. Sulla base di tale premessa, nei prossimi articoli, mi propongo di spiegare compiutamente il mio metodo per stare sempre dalla parte giusta del mercato, ovvero a favore del trend dominante.

                          "Non basta guardare,
                          occorre guardare con occhi che vogliono vedere,
                           che credono in quello che vedono."
                                                    Galileo Galilei 






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